Biotensor: come capire l’energia
Biotensor: come capire l’energia – Articolo di Michela N.
Cercare risposte a quanto inespresso nell’esistenza è un’attività comune, diffusa un po’ a tutti, anche tra coloro che si mostrano scettici verso l’esistenza dell’energia che tutto regola nell’Universo.
Già il semplice guardare distrattamente l’oroscopo sul giornale del mattino indica la tensione verso il futuro e le sue sorprese.
O meglio, quello che spesso si ricerca non è il futuro in via generale, ma la concreta evoluzione di un aspetto specifico, e soprattutto il corretto modo di porsi di fronte ad esso.
Ognuno di noi vorrebbe sapere in anticipo qual è il giusto modo di comportarsi, come gestire un evento e controllarne le conseguenze.
Questa naturale aspirazione (che in fondo è una ragionevole ricerca di certezze, anche da parte di chi è abituato a vivere nel qui e ora) può essere tranquillamente spogliata da tutti i pregiudizi che legano il mondo dell’invisibile, attraversato dalle energie sottili che regolano la nostra esistenza e ricondotta alla sua natura fondamentale, che è quella di indagine delle conoscenze e inclinazioni che ciascuno intimamente ha, ma delle quali non riesce ad essere consapevole.
È, inoltre, una ricerca dei legami che ci sono tra le energie presenti in ciascun elemento dell’Universo.
La radiestesia è la disciplina, o meglio l’arte di captare le radiazioni per mezzo delle reazioni provocate da esse sull’organismo umano, secondo la definizione data da Georges Lakhovsky.
Quando, poi, si diventa consapevoli di queste percezioni, si può anche imparare a leggerne i messaggi che ne derivano.
È, questa, l’esperienza dei rabdomanti, ad esempio, che con l’aiuto di una bacchetta biforcuta, riescono a trovare vene d’acqua del terreno.
Biotensor: come capire l’energia
Allo stesso modo, il Biotensor, evoluzione del più tradizionale pendolo verticale, può essere utilizzato per indagare su aspetti di una persona o di una situazione, che si va a concretizzare in un singolo oggetto.
Il Biotensor è stato creato da dal dott. J. Oberbach, medico tirolese, verso la metà del Novecento ed è costituito da un manico in legno che consente di essere impugnato con tutti i polpastrelli della mano, attaccato ad un filo di acciaio armonico di circa 30/40 cm alla cui estremità viene applicato un peso, di forma varia, che serve a gestire e meglio comprendere la natura delle oscillazioni.
Viene tenuto in mano in orizzontale, in posizione parallela alla persona o all’oggetto da testare.
Nel caso in cui sia necessario, si può testare anche un testimone, un oggetto che rappresenti l’effettivo oggetto dell’analisi e che, in quel momento, non è disponibile.
Potrà essere testimone una foto, un cartoncino con il nome del soggetto, un oggetto che gli appartenga.
In questo caso il testimone non ha nessun ruolo diretto, né la sua presenza altera in qualche modo i risultati prodotti dal Biotensor, che se ne servirà soltanto come ponte energetico per l’analisi dei flussi energetici dell’effettivo destinatario dell’analisi.
Il Biotensor è utilizzato sulle persone soprattutto per verificane i chakra ed eventuali blocchi energetici, per capire lo stato delle energie, per gli oggetti (quando c’è necessità di trovarli) o per testare rimedi e cure naturali come i fiori di Bach, alimenti, rimedi omeopatici e fitoterapici.
Può essere utilizzato anche per porre domande di altro genere, in maniera soggettiva anche in relazione alle personali sensibilità.
Il suo modo di rispondere ai quesiti è con diversi tipi di oscillazione:
- In verticale, come si usa fare con il capo per affermare. Anche per il Biotensor, questo movimento indica conferma o, come si dice comunemente, il Biotensor carica. Oltre al semplice Sì, questo tipo di risposta può indicare che si è individuato il posto giusto o la giusta energia.
- In orizzontale, sia in un verso che nell’altro, così come noi facciamo per negare con la testa. E, anche in questo caso, il Biotensor fornisce lo stesso messaggio di diniego e si dice comunemente che taglia. Con interpretazione più estensiva può significare, a seconda della domanda, anche che la cosa cercata è in un altro posto o che la risposta è un’altra.
- Un’oscillazione ellissoidale in senso orario. Quando il Biotensor si muove in tale verso, sta ad indicare che la strada percorsa è giusta e bisogna proseguire per arrivare ad una risposta; in pratica è un invito ad indagare ancora, ad andare oltre nella ricerca.
- Un’oscillazione ellissoidale in senso antiorario. Il Biotensor assume questo movimento quando è necessario tornare indietro oppure, sempre in funzione della domanda che è stata posta, fermarsi per approfondire ciò che ancora non è stato perfettamente definito.
In particolare, soprattutto per le oscillazioni ellissoidali, è fondamentale la connessione che si crea tra chi utilizza il Biotensor e il destinatario dell’indagine.
Infatti, la necessità di proseguire nelle indagini, o viceversa di tornare indietro, ha senso solo rispetto all’indagine stessa e anche alla ricettività del soggetto osservato.
Può addirittura accadere che non vi siano oscillazioni, o che siano debolissime; in questo caso, è superficiale dire che lo strumento non funziona o che il metodo è inefficace.
Più ragionevolmente, è la domanda che è stata malposta, o che è incoerente rispetto alle motivazioni che spingono all’indagine o rispetto alla natura e alla ricettività del soggetto.
Con il tempo e la pratica, in base alla propria biofrequenza e alla connessione con il proprio Sé Superiore, affinando la sensibilità, si potrebbe creare altresí la possibilità che lo strumento non esegua i movimenti standard, ma dia le risposte in maniera del tutto personalizzata.
Ad esempio, una risposta affermativa potrebbe essere rappresentata da un movimento verticale, mentre per rispondere negativamente, il Biotensor potrebbe eseguire un movimento oscillatorio ellissoidale in senso orario.
Biotensor: come capire l’energia
Il Biotensor, in definitiva, è uno strumento, al pari di altri, per esprimere la direzione assunta dall’energia di tutti gli elementi dell’Universo, che non è sempre ben comprensibile agli occhi meno attenti.
Infatti, nonostante l’essere umano sia per sua natura estremamente ricettivo, l’abitudine al sentire comune e il progressivo adeguamento ai modelli comportamentali correnti e dominanti, può farsi dimenticare questa sua dote naturale.
Un utilizzo consapevole del Biotensor può essere un aiuto per superare questo limite iniziale.
Biotensor: come capire l’energia – Articolo di Michela N.
PS:
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Valentina - Moderatrice
Cara Michela, complimenti per questo tuo articolo molto interessante e utile! Grazie come sempre 🙂
Michela
🙂
eugenia
Grazie Michela, per questa precisazione di come usare il biotensor. Quindici anni fa ho fatto un corso di medicina omeopatica, ed un docente usava il biotensor su di noi (ma anche sui suoi pazienti) per individuare la patologia, poi lo usava anche per vedere quale poteva essere il rimedio più appropriato a quella persona, ti dico che funzionava benissimo con lui, anche perché a me disse malattie che avevo avuto fin da bambina e poi anche quelle attuali e mi diede i rimedi omeopatici giusti. Avevo un po’ imparato ad usarlo, ma mai bene, spesso e volentieri rimaneva fermo, l’ho messo via, questa lettura mi ha incuriosito, seguirò i tuoi consigli, poi ti farò sapere, grazie ancora Eugenia
Michela
Grazie a te Eugenia: l’esperienza è sempre la migliore risposta a tutte le curiosità 🙂
Ana Maria Ghinet
Bello, bello, bello e altretanto utile, grazie Michela! 🙂
Michela
Grazie Ana Maria; condividere con i membri dell’Energeticlub è un’esperienza per me sempre entusiasmante.
Paolo
Salve molto interessante , ecco forse non è come penso però da quello che io conosco dato che siamo energia , riusciamo a far muovere il ” Biotensor ” , e gli diamo l’interpretazione negativa o positiva a seconda dei movimenti . Grazie del vostro impegno.
Michela
Caro Paolo, dopotutto le nostre idee coincidono perché l’energia di ognuno di noi coincide e si fonde con quella che fluisce liberamente nell’universo.
Grazie a te per l contributo.
Pina Carli
Grazie Michela e complimenti scrivi sempre cose belle che leggo con interesse, e come sempre è la pratica che dà il risultato grazie baciluce Pina Carli
Michela
Ti ringrazio Pina. Hai perfettamente ragione: la pratica dà il senso e la concretezza a tutti nostri pensieri. Brava!
Sergio
Io sono anni che possiedo il Biosensor, mi occupo anche oltra alla radiestesia di Reiki, pranoterapia e , debbo riconoscere che è molto utile
Michela
Mi fa piacere che la tua esperienza coincida con quanto ci siamo detti. Grazie Segio per il tuo contributo, è davvero prezioso.
MARIA ROMANO
Molto illuminante questo articolo. Mi auguro di provarlo al più presto su di me.
Fab
Ho una domanda per Michela: il Biotensor può servire anche per andare ad analizzare il tipo di energie o memorie presenti in un dato ambiente?
Grazie
Congratulazioni per l’articolo!
Francesco
Ciao vorrei ringraziarti per aver trattato questo tema molto appassionante per me e vorrei anche ringraziare Ana Maria per il suo lavoro nel blog! A presto…
Pingback: Energie Sottili nella vita quotidiana
Raffaella
Interessante, per usarlo consigli di fare in corso o basta seguire le indicazioni che scrivi tu? Parli per chi non ha esperienza. Grazie
fà
chiaro ed esaudiente come primo approcio. Suggerimenti x eventuali approfondimenti?
grazie
fà