Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico
[Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico – Articolo di Raffaella Menolfi]
Perché durante l’inverno arriva l’influenza?
Perché prendiamo il raffreddore, la febbre e la tosse?
Quali sono le cause di questi malanni stagionali?
A queste domande si può rispondere in due modi completamente diversi:
- Ci sono persone che danno la “colpa” agli altri, persone secondo cui la responsabilità della malattia è del mondo esterno: fa freddo, ci sono i virus e i batteri, gli altri ci contagiano.
- Ci sono persone invece consapevoli. Consapevoli del fatto che qualunque cosa accada nella propria vita in qualche modo l’hanno creata loro.
Come si creano cose belle, si crea anche la malattia.
Cioè, non è “colpa” dei virus, dei batteri, del freddo?
In parte sì, questi ci sono e, nel caso delle malattie da raffreddamento, sono contagiosi e quindi si passano da una persona all’altra.
Ma riescono a entrare nel corpo perché le difese immunitarie sono indebolite.
Altrimenti non sarebbe possibile ammalarsi.
Le persone più consapevoli si chiedono quindi cos’è che ha indebolito il proprio sistema immunitario.
Le emozioni incidono sul livello di stress e, di conseguenza, in qualche modo rafforzano o indeboliscono il sistema immunitario.
A loro volta, le emozioni sono influenzate dalle scelte di vita, dalle abitudini e dai comportamenti.
Parliamo così di psicosomatica (per approfondire, clicca qui).
La psicosomatica è la disciplina che si occupa di studiare i legami tra la psiche (l’anima per gli antichi greci) e il corpo fisico, sostenendo l’esistenza di uno stretto legame tra le malattie fisiche e i problemi di ordine psicologico ed emozionale.
Nella psicosomatica la malattia viene vista come un modo con cui la nostra anima comunica il suo disagio, creando delle problematiche al corpo fisico.
Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico
In sintesi, la psicosomatica studia il collegamento tra le emozioni che non si riescono a esprimere e lo sviluppo delle malattie.
Nella medicina tradizionale cinese le emozioni sono collegate ai diversi organi: a ogni emozione corrisponde un organo.
È normale provare emozioni: gioia, tristezza, ansia, paura, rabbia, etc.
Anzi, è proprio grazie alle varie emozioni che ci sentiamo vivi e impostiamo la nostra vita.
Quello che non va bene, invece, è che certe emozioni prevalgano rispetto alle altre e vengano provate per un lungo periodo di tempo.
In questo caso infatti c’è un eccesso di emozione che, nel lungo periodo, se non si fa un adeguato lavoro interiore per sanarla, va a interferire sull’organo corrispondente, creando così la malattia dell’organo stesso.
Nel caso delle malattie stagionali (influenza e raffreddore), quali sono i principali sintomi e quali e cosa ci starà comunicando la nostra anima?
Personalmente non sono un’esperta in materia, le informazioni qui descritte le ho prese facendo delle ricerche in internet.
Molto interessanti alcuni articoli che spiegano le dinamiche emotive che creano il raffreddore.
Le interpretazioni sono molto varie, in alcuni casi si arriva a parlare di disagi di natura sessuale.
Cosa succede al nostro corpo quando prendiamo il raffreddore?
Ci sentiamo stanchi, affaticati, non abbiamo voglia di uscire e di lavorare, vorremmo semplicemente rilassarci e stare sotto le coperte al calduccio.
Vogliamo stare soli e tranquilli.
Secondo alcuni studi il raffreddore è una manifestazione fisica di un disagio affettivo, una carenza di affetto, problemi con il partner o con gli amici o i colleghi di lavoro.
Nel profondo sentiamo questo disagio, ma non siamo abituati ad ascoltarlo.
Così il corpo si fa sentire.
Il raffreddore è l’unico modo socialmente ammesso per lacrimare in pubblico.
Ci hanno insegnato che piangere è da deboli e che bisogna dimostrare di essere forti.
Così non abbiamo il coraggio di esprimere attraverso le lacrime il disagio momentaneo che stiamo vivendo e arriva lui, il nostro amico raffreddore, per insegnarci qualcosa.
Altra interessante teoria sul raffreddore è che rappresenta una paura incognita, la paura dell’ignoto.
Il naso fiuta le situazione difficili da affrontare e comincia a bruciare.
Quando si supera questa paura, si libera il muco e si ha quindi il raffreddore (che rappresenta la risoluzione del conflitto/paura).
Ne sono un esempio i bambini della scuola materna: devono affrontare un ambiente nuovo e sconosciuto.
Quando tornano a casa risolvono il conflitto col raffreddore.
Oppure gli studenti che devono superare un esame.
Devono superare una paura e una volta affrontata prendono il raffreddore.
Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico
Altro esempio di paure incognite sono alcune credenze che abbiamo sviluppato da bambini ascoltando i consigli di genitori e/o insegnanti:
- “Vestiti che prendi freddo e ti ammali”;
- “Non uscire adesso che fa freddo e ti ammali”;
- “Attento a frequentare locali affollati che rischi il contagio”.
Questi sono esempi di paure incognite che ci sono state installate.
Se abbiamo paura di qualcosa, cosa succede:
inesorabilmente, come magneti, lo attiriamo nella nostra vita.
Facendo altre ricerche nel web ho trovato anche l’origine emotiva dei vari sintomi che si hanno quando si prende l’influenza: l’origine emotiva della febbre e del mal di gola con tosse secca o tosse grassa.
La tosse secca (non dovuta direttamente a fattori irritanti come fumo, polveri, solventi etc.) rappresenta una rabbia trattenuta verso persone e/o situazioni irritanti.
Si vorrebbero dire tante parole, anche forti.
Non si riesce a dirle, vengono trattenute e sostituite da colpi di tosse.
La tosse grassa, caratterizzata da catarro, rappresenta a livello simbolico il bisogno di ripulirsi, di buttare fuori qualcosa di indesiderato e fastidioso, persone e/o situazioni sgradevoli.
E infine la febbre.
Cosa rappresenta a livello profondo?
La febbre rappresenta il fuoco che brucia virus e batteri e, a livello simbolico, tutto quello che c’è di statico e che ristagna in noi: pensieri, ricordi, fissazioni di cui è giunto il momento di liberarsi.
La febbre è un sistema utilizzato dal corpo per rimuovere le tensioni accumulate.
Avere la febbre quindi è una cosa positiva.
Il corpo riconosce che c’è qualcosa che non funziona e lo elimina.
Da notare la somiglianza tra le parole “febbre” e “febbraio”.
Il nome del mese “febbraio” deriva dal latino “februare”, che significa “purificare”.
Nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris, che terminavano il giorno 14.
Tale ricorrenza pagana è poi confluita nel culto cristiano di Santa Febronia e poi sostituita da San Valentino e trasferita al 25 giugno.
Altro tema su cui vale la pena riflettere è il perché l’influenza o il raffreddore arrivano in prevalenza durante l’inverno e non d’estate.
In fin dei conti la nostra vita è sempre uguale, estate e inverno.
Le cose che non sopportiamo e di cui vorremmo liberarci probabilmente sono sempre le stesse.
Però d’inverno ci si ammala e d’estate molto meno.
Da cosa può dipendere?
Questa è una mia considerazione di carattere strettamente personale.
Secondo me dal fatto che non siamo allineati al ritmo delle stagioni.
In inverno fa più freddo e le giornate sono molto più corte rispetto all’estate.
Il corpo ha più bisogno di riposo e di sonno per poter recuperare le forze.
In generale, dovremmo lavorare di meno e riposare di più.
Invece lavoriamo e riposiamo sempre uguale nel corso dell’anno.
Le situazioni che d’estate, col sole e il caldo sono più facilmente accettabili e gestibili, in inverno, col freddo e il buio sono più difficili da digerire, diventano pesanti.
Quindi in inverno la vita diventa più impegnativa.
Soprattutto con l’avvicinarsi delle feste.
Vorremmo più tempo per noi, per lo shopping, per i regali.
Come conseguenza il lavoro diventa più stressante.
Si fa più fatica a gestire il proprio stato emotivo,magari il livello di autostima si abbassa, e, alla fine, ci si ammala.
Quindi, se vuoi dare la colpa ai virus, al freddo, agli altri che ti contagiano sei liberissimo di farlo.
Oppure, in alternativa, puoi approfittare di questa opportunità offerta dall’influenza o dal raffreddore per ascoltare la tua anima, fare delle riflessioni sulla tua vita e andare un po’ nel profondo per capire l’origine delle varie emozioni che hanno portato alla malattia.
Certo, è molto più semplice andare dal medico, farsi prescrivere farmaci e pensare di risolvere tutto così.
Anzi, se i sintomi sono forti è giusto e doveroso un consulto medico e una terapia adeguata.
Sempre però tenendo in dovuta considerazione che la malattia è anche un’opportunità per riflettere e un’ottima occasione di crescita personale.
In fin dei conti non tutti si ammalano.
Se fosse veramente il freddo la causa del raffreddore e dell’influenza, come dovrebbero stare nei paesi nordici?
[Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico – Articolo di Raffaella Menolfi]
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PS:
Guarda questo video interessante sulla psicosomatica:
PPS:
Cosa ne pensi della psicosomatica?
Se ti è piaciuto “Psicosomatica: l’influenza delle emozioni nel corpo fisico”, se hai domande, dubbi o altro da condividere, lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 🙂
Valentina - Moderatrice
Complimenti Raffaella! La psicosomatica è un argomento che trovo molto interessante e devo dire che nei giorni scorsi ho avuto febbre, tosse e raffreddore… dunque è stato molto utile leggere il significato di quelle manifestazioni 😉
Raffaella Menolfi
Grazie mille Valentina,
Sono felice che l’articolo ti sia stato utile.
Un abbraccio
Roberta
Bravissima Raffaella!!! Articolo molto interessante in cui mi ritrovo appieno. Da quando ho iniziato il mio percorso di crescita spirituale spesso mi trovo in situazioni simili… tosse e raffreddore mi perseguitano fino a quando non risolvo il problema che sto vivendo.
Grazie per i preziosi consigli ????
Raffaella Menolfi
Grazie mille Roberta
Quando si comincia il proprio cammino si sviluppa anche la consapevolezza che ogni sintomo/malessere è un messaggio della nostra Anima.
Complimenti che riesci ad ascoltarla e seguire le sue indicazioni.
Un abbraccio
Cristina 67
Grazie Raffaella , bellissimo articolo oltre che interessante, soprattutto in questa stagione , mi sarà utile, sicuramente ai primi sintomi per evitate il peggio .
Raffaella Menolfi
Grazie Cristina,
Sono felice che ti possa essere utile.
Comunque, se abbiamo il coraggio di ascoltarci fino in fondo, non abbiamo bisogno di ammararci x ricevere indicazioni dall’Anima.
La stiamo già accontentando nel nostro agire quotidiano.
Un abbraccio
Ramona
Complimenti Raffaella, mi hai dato modo di riflettere meglio su un malessere avuto la scorsa settimana.
Dovevo partecipare ad un meeting aziendale ma, pur avendo accettato, profondamente sapevo che non volevo andarci.
Puntualmente il mio corpo la notte prima ha manifestato questo conflitto e rigetto, verso la situazione proprio con mal di stomaco e vomito.
Le emozioni si manifestano proprio attraverso il nostro corpo, molto importante imparare ad ascoltarlo. 🙂
Raffaella Menolfi
Grazie mille Ramona per la tua testimonianza,
Funziona proprio così. A volte facciamo le cose per senso del dovere o per far piacere agli altri e poi stiamo male noi.
Un abbraccio
Giusy
Brava Raffaella bell’ articolo !
Quando sono tornata da Malta a settembre ho avuto una brutta febbre, e non uscivo da questa situazione, allora Josè mi ha fatto una domanda “hai avuto problemi on qualcuno che ti ha fatto arrabbiare ? ” Accidenti si ! Così tornai alle persone che qualche mese prima mi avevano fatto un brutto tiro ! Successivamente la cosa si è ripetuta nell’ ambito lavorativo, famigliare e tanto altro ancora.
Dopo il corso a Malta abbiamo sciolto tante cose, lavorato su molte emozioni, e quindi appena tornata si è manifestato tutto con la febbre altissima, mal di testa, raffreddore .
Ecco tutto !
Chiaramente poi a dicembre ho chiesto guida al mio maestro spirituale, il quale mi conferma che dovevo lasciare andare le mie paure perchè le avevo riconosciute , elaborate, ci mettevo solo una mia frustrazione come se fosse stata tutta colpa mia, non me ne volevo distaccare !
Aggiunse poi , che io dandomi da fare , offrendo la mia persona, il mio tempo, e tutto il cuore nel fare le attività per me e per gli altri, non andava tutto sprecato o come pensavo tutti sforzi inutili, mi disse che grandi benefici erano in corso d ‘ opera, quindi molto presto avrei potuto gioire.
Basta riconoscere e lasciare andare,senza restare troppo attaccati al problema che ci crea disagio e sofferenza.
Ad oggi sta andando molto meglio.
Raffaella Menolfi
Grazie mille Giusy per aver condiviso la tua esperienza,
Complimenti per la tua consapevolezza e per il tuo percorso di crescita.
Un abbraccio
Giuliana
Grazie tutto molto interessante 🙂
Raffaella Menolfi
Grazie mille Giuliana 🙂
Josè Scafarelli
argomento interessantissimo!
Raffaella Menolfi
Grazie Josè 🙂
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