Come Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader

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Come smettere di fare la vittimaCome Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader – Articolo di Raffaella Menolfi

La vita può essere paragonata ad un gioco, un gioco da tavolo in cui ci sono diversi ruoli da interpretare.

Ognuno di noi gioca più ruoli a seconda del suo stile di vita.

Ogni ruolo rappresenta una maschera, la maschera che portiamo per vivere nella nostra società.

Ad esempio per una donna ci sono i ruoli di figlia, di lavoratrice, di casalinga, di mamma (se ha figli), di amica, di moglie o compagna etc.

A seconda del ruolo che si sta interpretando momento per momento la persona ha un modo di fare e un atteggiamento diverso.

Infatti, il comportamento nei confronti dei genitori è diverso rispetto a quello nei confronti dei figli o dei colleghi di lavoro o degli amici.

Ogni ruolo è una maschera, perché non si è mai veramente se stessi, ma, appunto, si recita una parte a seconda delle persone con cui ci si sta relazionando.

I ruoli sono tanti, ma gli atteggiamenti nei confronti della vita sono sostanzialmente due: vittima e leader.

I due ruoli principali nella vita sono: vittima e leader. Tweetta!

Come Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader – Vittima e Vittimista

La vittima è una persona che ha subito un torto, una violenza, un’offesa.

Si parla di vittime di incidenti, di calamità naturali, di epidemie etc.

La vittima è da intendersi anche colui o colei che risulta danneggiato dal suo stesso comportamento.

Ad esempio: essere vittima dell’eccessivo attaccamento al lavoro, che porta via tempo alla famiglia e al tempo libero; essere vittima del fumo, dell’alcool, del gioco d’azzardo, vizi che danneggiano la salute o l’equilibrio psicofisico della persona.

Diverso dalla vittima è invece il vittimista.

Da vocabolario il vittimismo è

l’inclinazione a fare la vittima, cioè a considerarsi sempre oppresso, perseguitato, osteggiato e danneggiato da persone e circostanze, e a lamentarsene (ma a volte anche a compiacersene).

Il vittimista è chi si sente vittima senza in realtà esserlo veramente, chi crede di aver subito dei torti senza che questo corrisponda alla realtà dei fatti, chi crede di essere in balia degli eventi e della sfortuna, chi accusa ingiustamente gli altri per qualunque cosa.

Alla parola vittimismo si associa la sindrome di Calimero.

Chi se lo ricorda Calimero il pulcino tutto nero? In un carosello degli anni ’60 – ’70 c’era questo pulcino che ripeteva delle frasi come dei mantra:

  • Qui tutti ce l’hanno con me perché sono piccolo e nero… è un ingiustizia però!
  • Se fossi bianco… mi vorresti bene?
  • Perché proprio io?

Tutte frasi apparentemente innocenti, ma che in realtà hanno contribuito alla creazione della sindrome di Calimero, per indicare appunto quelle persone che giocano costantemente il ruolo della vittima e non si prendono la responsabilità della propria vita.

Altre frasi ripetute frequentemente dal vittimista sono le seguenti:

  • Capitano tutte a me!
  • Sono sfortunata, lo so.
  • Nessuno mi capisce.
  • Nessuno mi ascolta.

Caratteristiche principali delle persone che si sentono sempre vittime

Ecco come vivono gli eventi e le circostanze esterne le persone che si sentono sempre vittime:

  1. Si lamentano costantemente per tutto e tutti.
  2. Spettegolano, parlano male degli altri e giudicano.
  3. Si arrabbiano senza cercare soluzioni.
  4. Vivono la vita in perenne stato di crisi.
  5. Si concentrano sui problemi.
  6. Pensano al passato e per i loro problemi attuali incolpano l’infanzia difficile.
  7. Pensano che sia tutto una questione di fortuna e/o sfortuna.
  8. Sono frettolose e superficiali.
  9. Sono pessimiste.
  10. Non fanno niente per cambiare la loro situazione.
  11. Colpevolizzano gli altri.
  12. Sono inconsolabili, sospettosi, sempre insoddisfatti.
  13. Non fanno autocritica e non si mettono mai in discussione.
  14. Rifiutano di farsi aiutare, non ammettono nemmeno a se stessi che il loro atteggiamento è sbagliato e così facendo si fanno solo del male.
  15. Si sentono soli, tristi, insicuri e impotenti a causa delle ferite del passato.
  16. Delegano il loro potere personale all’esterno, senza mai assumersi la responsabilità della loro vita.

L’atteggiamento del vittimista è poco producente sia per se stesso, che vivrà la sua vita in perenne stato di sofferenza e anche per le persone che lo circondano.

Infatti chi fa la vittima sottrae energia agli altri.

Magari non lo fa apposta, però quello è il risultato, ed è veramente una cosa molto brutta.

A volta capita che un amico, un parente o un conoscente ha vissuto un’esperienza negativa e ha bisogno di parlarne con qualcuno di fiducia.

È cosa buona e giusta dedicargli tempo e attenzione.

Diventa invece una cosa tossica, che sottrae energia, quando la lamentela è una costante nella relazione tra due persone.

In questo caso c’è proprio bisogno di staccarsi e stabilire dei paletti.

Certo non è facile, se ci allontaniamo veniamo considerati egoisti e ci sentiamo in colpa.

Ma è l’unica soluzione possibile, serve per salvaguardare il nostro livello di energia grazie al quale creiamo la nostra vita.

Se ce la facciamo togliere dagli altri, anche per noi diventa difficile rimanere nel nostro potere personale, rischiamo di essere trascinati nel pantano in cui vive il vittimista.

Cosa fare quindi per allontanarsi dalla persona negativa?

  1. Riconoscere il suo atteggiamento da vittimista.
    Capire che non è un momento negativo passeggero, ma è il suo modo di affrontare la vita.
    Si parte quindi dalla consapevolezza della tossicità della relazione e dall’accettare l’idea che stare con questa persona che si comporta sempre in maniera negativa fa male anche a noi.
  2. Mantenere, per quanto possibile, una certa distanza e stabilire dei limiti: ad esempio un limite di tempo da dedicarle per poi passare ad altro.
  3. Se necessario interrompere la relazione.

Qual è l’atteggiamento contrario rispetto a quello della vittima?

Come si comporta e quali sono le caratteristiche del Leader

Dall’altra parte ci sta il leader consapevole di essere l’unico creatore della sua realtà.

Certo, per gli eventi belli tosti all’inizio si va in crisi, c’è tanta rabbia, dolore e frustrazione.

Si avrà la tendenza iniziale a dare la colpa all’esterno, agli altri, alla sfortuna, quindi al mondo esteriore.

È una reazione umana e normale.

Elaborato però il momento più brutto il leader inizia a guardarsi dentro e ad assumersi la responsabilità di quanto creato.

Si chiede:

  • Come ho fatto a creare quella situazione?
  • Cosa posso imparare dall’esperienza che sto vivendo?
  • Cosa posso fare di reale e concreto per creare qualcosa di diverso?

Ecco qui le caratteristiche principali dei veri leader:

  • Sono umili, cioè riconoscono i propri limiti, evitano l’orgoglio e la superbia.
  • Sono consapevoli dei loro punti di forza e di debolezza.
  • Sono persone autentiche.
  • Sono affidabili.
  • Si assumono la responsabilità della loro vita.
  • Vivono con passione la loro vita.
  • Sono aperti a nuove idee e hanno tempismo nel metterle in pratica.
  • Sono a loro agio con se stessi.
  • Ispirano gli altri a dare il massimo.
  • Non sono superficiali, ma profondi.
  • Sono dei guerrieri, nel senso che mettono in atto la virtù del coraggio.
  • Sono ottimisti.
  • Sono disponibili a cambiare punti di vista e modi di agire.
  • Sono concentrati sul momento presente e proiettati al futuro (per crearlo come vogliono loro).
  • Si chiedono: in che modo posso migliorare?
  • Sfruttano il potere di agire.
  • Si concentrano a trovare soluzioni.

Nella realtà credo che siamo un po’ tutti sia vittime che leader.

L’obiettivo sarebbe quello di lasciare andare un po’ alla volta tutte le caratteristiche del vittimista per avvinarsi sempre di più a quelle del leader.

Solo così infatti è possibile creare una realtà nuova, diversa, basata sulla soddisfazione e il successo nelle varie aree della vita.

Come Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader?

Come smettere di fare la vittima

Facendo delle piccole azioni che un po’ alla volta portano a dei risultati concreti si può imparare come smettere di fare la vittima ed essere un leader.

Ad esempio:

  1. Cambia il tuo modo di pensare.
    Individua i pensieri negativi/autodistruttivi, riconoscili, cerca di capire a cosa stai pensando quando per esempio sei di cattivo umore o sei arrabbiato con qualcuno o per qualcosa.
  2. Assumiti la responsabilità delle tue azioni.
    Se ti rendi conto che quello che stai facendo non ti rende felice, puoi sempre cambiare qualcosa.
    Se non puoi cambiare tutto, puoi sempre fare delle piccole modifiche all’azione concreta che sei magari costretto a svolgere ogni giorno, oppure puoi accompagnarla con pensieri più positivi che ti supportano nell’affrontarla al meglio.
  3. Fai abitualmente qualcosa che ti piace e ti fa provare una sensazione di gioia.
  4. Guarda le caratteristiche positive delle altre persone e sii consapevole che sono uno specchio delle tue caratteristiche positive.
  5. Respira.
    Se ti senti particolarmente triste o arrabbiato, cambia la situazione usando il potere del respiro.
    Inspira profondamente dal naso ed espira dalla bocca.
    Lascia andare tutte le emozioni negative attraverso il respiro.
    Vedrai che un po’ alla volta inizierai a stare meglio.

Come in tutte le cose il passaggio non è facile.

Puoi farcela da solo oppure no.

L’atteggiamento del vittimista a volte è molto radicato perché è stato tramandato dagli antenati o dal comportamento dei parenti più prossimi.

Si è talmente abituati a vivere in quel modo negativo, da fare fatica anche solo a riconoscerlo.

Quindi, l’importante è avere la consapevolezza di avere un atteggiamento inadeguato nei confronti della vita e da qui trovare tutte le possibili soluzioni per farvi fronte.

Se pensi di non potercela fare da solo, puoi farti aiutare dai percorsi di Ana Maria Ghinet, che attraverso la Riprogrammazione Energetica, porta alla radice energetica del problema, la scioglie al Punto Zero e da qui si ricostruiscono nuovi programmi, nuove credenze e nuove abitudini.

Nell’EnergetiClub facciamo ogni mese una trasformazione energetica ed emotiva di dinamiche/problematiche relative al Potere Personale grazie al Coaching Energetico.

La prossima Sessione è Lunedì 10 Settembre:

“Da Vittima a Leader”.

Per partecipare in diretta dal tuo PC, ISCRIVITI ALL’ENERGETICLUB.

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Puoi decidere di iscriverti all’Energeticlub, oppure partecipare ai Corsi dal vivo Allineamento alla Missione dell’Anima e Appuntamento con la Ricchezza Vera.

Da vittima a leader: come sarebbe diversa la tua vita cambiando completamente l’atteggiamento con cui la affronti?

Immagina e crea!

Come Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader – Articolo di Raffaella Menolfi

PS:
Guarda che bella questa Riprogrammazione Energetica del Punto Zero di pulizia emozionale e ricarica energetica, per connetterti con il tuo Leader interiore ;):

PPS:
Se ti è piaciuto “Come Smettere di Fare la Vittima ed Essere un Leader”, se hai domande, dubbi o altro da condividere, lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 😉


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