Immortalità dell’Anima: come e perché scegliamo la famiglia in cui nascere
Immortalità dell’Anima: come e perché scegliamo la famiglia in cui nascere – Articolo di Raffaella Menolfi
Il mistero della vita, della morte e della rinascita. Quante domande a cui si cerca da sempre una risposta:
1) Che cosa è la Vita?
2) Cosa succede dopo la morte?
3) Cosa c’è prima della nascita?
Siamo abituati a pensare che la vita è legata al corpo fisico, che prende appunto “vita” con la nascita e finisce di vivere con la morte.
Ma se introduciamo anche il concetto di anima, il discorso diventa più lungo e complesso.
L’anima è sempre viva ed è immortale: finita l’esperienza terrena fa altre tappe, altre esperienze e poi, in base a quello che è il suo percorso evolutivo può decidere di ritornare, di reincarnarsi.
Noi scegliamo quando entrare nel nostro stato fisico e quando lasciarlo. Sappiamo quando abbiamo portato a termine ciò per cui siamo stati mandati qui… Quando avrete avuto il tempo di riposare e ridare energia alla vostra anima, vi è permesso di scegliere di tornare nello stato fisico.
Brian Weiss, psichiatra e scrittore statunitense, dal libro Messaggi dai Maestri
Per reincarnazione si intende la rinascita dell’anima, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena.
Molte le religioni che credono nella reincarnazione, nell’immortalità dell’Anima: induismo, buddhismo, taoismo, ebraismo (nella Qabballah).
Anche nel cristianesimo delle origini la reincarnazione veniva insegnata da diversi Padri della Chiesa e fu custodita dagli Gnostici, un movimento dei primi cristiani che cercavano l’esperienza diretta con Dio, non come essere esterno, ma come Dio interiore.
Credevano nella reincarnazione anche i vari popoli del passato: Egizi, Greci, Celti e Romani.
Ovidio scriveva: “E qua e là lo spirito disincarnato vola … da una dimora all’altra gettato e l’anima è ancora la stessa, solo la figura è persa, e come la cera ammorbidita riceve un nuovo sigillo, assume quel volto e lascia quella impressione, ora chiamato con un nome, ora con un altro, la Forma soltanto è cambiata, la cera è sempre la stessa.
Nel corso dei secoli diversi studiosi hanno affrontato questo delicato e affascinante argomento, ad esempio:
- Giorgio Gemisto, detto Pletone, filosofo neoplatonico bizantino (Costantinopoli, 1355 circa – Mistra, 1452);
- Marsilio Ficino, filosofo, umanista e astrologo italiano (19 ottobre 1433 – 1º ottobre 1499);
- Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600), filosofo, scrittore e monaco cristiano italiano appartenente all’ordine domenicano;
- Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860) filosofo tedesco, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo e dell’epoca moderna;
- Rudolf Joseph Lorenz Steiner (Murakirály, 25 o 27 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) esoterista e teosofo austriaco, fondatore dell’antroposofia (disciplina esoterica basata sugli insegnamenti di Rudolf Steiner, che afferma di poter studiare in modo scientifico e unitario la realtà fisica e la dimensione spirituale, concependole come un’unica manifestazione divina in continua evoluzione).
Immortalità dell’Anima: una conoscenza che parte da molto lontano e arriva fino a noi
Ho fatto questo elenco di popoli antichi e personaggi famosi che hanno affrontato il discorso della reincarnazione per far capire che non è solo una questione recente, frutto della mentalità New Age, ma qualcosa che parte da molto lontano.
Si tratta di conoscenze antiche che, per qualche ragione che qui non mi soffermo ad approfondire, anche se è facile da immaginare, sono state volutamente occultate.
Anche in tempi più recenti, scienziati, studiosi e ricercatori si sono occupati e si occupano di approfondire questo interessante argomento, l’immortalità dell’Anima.
Crediamo, perché così ci è stato insegnato, che siamo tutti separati, che esiste il buono e il cattivo, la vittima e il carnefice e, soprattutto, che tutto finisce con la morte.
La morte viene vista come la fine di tutto.
Mentre è solo il passaggio da uno stadio all’altro della Vita, perché, come detto sopra, la Vita è eterna.
Dagli studi fatti su pazienti che si sono sottoposti a sedute di ipnosi regressiva presso diversi professionisti competenti e preparati, sono emersi:
- i ricordi di una vita precedente,
- cosa è successo dopo la morte, cioè l’abbandono del corpo fisico,
- l’incontro con anime conosciute,
- il riepilogo di tutte le esperienze fatte fino al decidere di ritornare, come, con chi, in quale luogo e con quale corpo.
Durante le sedute di ipnosi regressiva i pazienti descrivono tutto in ogni minimo particolare.
I dati raccolti sono considerati attendibili a livello scientifico: più ricercatori, professionisti nelle loro discipline, si sono occupati di queste ricerche, in contesti diversi e su parecchie migliaia di pazienti.
Gli elementi in comune emersi dai loro racconti sono veramente parecchi, per far pensare ad una semplice coincidenza e non all’immortalità dell’Anima.
Non sei qui, su questo pianeta, in questo corpo per andare a scuola, lavorare, fare figli, andare in pensione e morire, come sei stato programmato a credere e quindi ad agire di conseguenza.
Le esperienze da fare sono tante, magari apparentemente simili tra una persona e l’altra, ma sicuramente diverse, perché ognuno di noi è diverso dall’altro.
Siamo qui per imparare delle lezioni, come se fosse una scuola, la scuola della vita.
Imparare ad amare, a perdonare, ad accettare, ad accettarsi, a lasciar andare, a superare la rabbia, la solitudine, la paura nelle sue varie forme.
C’è anche il karma da riequilibrare.
Immortalità dell’Anima: come e perché scegliamo la famiglia in cui nascere
Le esperienze si fanno grazie alle persone che ci circondano, i famigliari prima di tutto, ma anche tutti gli altri: parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro, persone incontrate per caso per strada in un giorno qualsiasi.
Prima di ritornare sulla Terra scegliamo tutto.
Le figure più importanti sono soprattutto i genitori.
Sono loro i primi ad accoglierci nella nostra nuova vita, sono loro a trasmetterci tutti i loro insegnamenti, ma anche tutte le credenze, i programmi, le convinzioni che poi, per paradosso, per evolvere, dobbiamo imparare a lasciare andare e a trasformare in qualcosa di diverso per allinearci sempre di più alla nostra missione terrena.
Non siamo separati gli uni dagli altri, siamo tutti parte di una immensa e grande famiglia di anime che ha scelto, consapevolmente, di fare un percorso di crescita comune.
E questo è un grande insegnamento.
Ecco che così tutto ha più senso.
Nessuno entra nella nostra vita per caso.
Tutto è già stato programmato dalla nostra anima prima della nascita o reincarnazione.
Tutto nei minimi dettagli. Un piano perfetto che permette all’anima di proseguire il suo viaggio verso l’Illuminazione, verso Casa, verso Dio.
Dopo una mia conferenza sui fenomeni paranormali, uno studente laureato in psicologia mi raccontò di un sogno che aveva fatto quando la moglie era incinta di quattro mesi.
A quel tempo, non conoscevano ancora il sesso del nascituro.
Una notte, la figlia non ancora nata gli apparve in un sogno vivido, annunciando il suo nome, descrivendo la sua vita immediatamente precedente e spiegando perché aveva scelto come genitori questa giovane coppia, il suo scopo karmico e i suoi progetti.Egli si risvegliò con l’incantevole sogno nettamente impresso nella mente. Si voltò verso la moglie. “Ho avuto il sogno più stupefacente” iniziò, a quel punto lei lo interruppe. “Anch’io!” esclamò la donna. “Ho visto nostra figlia che veniva da me…” Stesso nome, stessa vita passata, stessi progetti, stessi dettagli, stesso sogno.
Erano entrambi scioccati. Il fatto che sia la madre sia il padre avessero ricevuto proprio un messaggio identico durante sogni simultanei servì a confermare le informazioni e a rendere perfino più potente quanto avevano appreso.
Cinque mesi dopo, nacque loro una bellissima bambina.
Brian Weiss (psichiatra e scrittore statunitense) dal libro Messaggi dai Maestri
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La regola dell’oblio: perché dimentichiamo ogni cosa prima di incarnarci
Se ognuno di noi vivesse con questa nuova consapevolezza la Vita sarebbe completamente diversa.
Nel nostro peggior nemico potremmo vederci il nostro più grande Maestro, perché ci sta insegnando qualcosa di cui la nostra anima ha bisogno per proseguire il suo viaggio.
Certo, detto così sembra facile e sembra che dobbiamo vivere tutti felici e contenti.
Il problema, se così si può definire, è la regola dell’oblio.
Siamo anime incarnate in un corpo fisico per fare un’esperienza terrena.
Per fare questa esperienza abbiamo programmato tutto nei minimi dettagli: nessuno incontro o evento è casuale ma programmato prima della nascita.
Solo che una volta incarnati non ricordiamo più niente, perché questa è la regola del gioco.
L’oblio è indispensabile perché le vite da ricordare sarebbero tantissime e alcune magari anche troppo dolorose per riuscire a gestirne il carico emotivo.
Ma, nello stesso tempo, una volta incarnati nel nuovo corpo fisico non sappiamo più chi siamo, da dove veniamo, cosa dobbiamo fare qui in questo luogo con tutte le persone che ci circondano.
Quindi, ogni volta, bisogna ricominciare tutto dall’inizio.
Ci sentiamo separati gli uni dagli altri, vediamo il brutto e il cattivo. Si perde la consapevolezza di essere una grande famiglia di anime.
Cresciamo litigando con i genitori, con i fratelli e le sorelle, abbiamo problemi di relazioni di coppia e di denaro.
Non ricordiamo più le lezioni che siamo venuti a imparare.
Che fare quindi?
C’è chi continua a vivere “a caso”, dando sempre la colpa agli altri, all’esterno, giocando il ruolo di vittima.
C’è chi invece si stanca di questa situazione e vuole cambiare.
Vuole migliorare la sua vita, il rapporto coi genitori, coi fratelli, coi colleghi, etc.
Inizia a guardarsi dentro, a sentirsi responsabile della sua vita per tornare ad essere nel suo potere personale.
Il solo sapere, a livello di informazione, che siamo stati noi a scegliere tutto, spesso non risolve i vari problemi che dobbiamo affrontare.
Certo, si riesce a inquadrare le situazioni da una prospettiva diversa, proprio perché si sa di aver fatto una precisa scelta prima di incarnarci.
Ma la sola consapevolezza dell’Immortalità dell’Anima a volte aiuta e altre invece no, perché comunque non ricordiamo l’accordo preso con le altre anime e le lezioni da imparare e quindi, continuiamo a chiederci il perché si è scelto di vivere diverse esperienze negative e di sofferenza, senza in realtà riuscire a risolverle e andare oltre.
Spesso, per riuscire a superare le varie prove che dobbiamo affrontare in questa vita è necessario ricorrere ad un aiuto esterno.
Un metodo per risolvere le questioni in sospeso è il Coaching Energetico Genealogico, con cui è possibile andare a vedere gli accordi fatti tra le anime prima di incarnarsi e sciogliere così le dinamiche problematiche per portare pace, gioia, amore e armonia nella propria vita.
Pensa che bello! Anziché vivere sempre nervosi, arrabbiati o nella paura, avere il coraggio di andare a scavare in profondità, per vedere le lezioni che dobbiamo imparare, ricordare che non siamo separati, ma uniti, che siamo vittime perché altre volte, in altre vite, siamo stati carnefici.
Tutto ha un suo filo logico, tutto è al fine della nostra massima evoluzione e dell’evoluzione delle anime che hanno scelto di far parte, insieme a noi, di questo meraviglioso e affascinante viaggio chiamato Vita.
Immortalità dell’Anima: come e perché scegliamo la famiglia in cui nascere – Articolo di Raffaella Menolfi
PS: Guarda che bella questa Riprogrammazione Energetica del Punto Zero di pulizia emozionale e ricarica energetica 😉 :
PPS: Se ti è piaciuto “Immortalità dell’Anima: come e perché scegliamo la famiglia in cui nascere”, se hai domande, dubbi o altro da condividere, lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 😉
Mariella
Molto bello, grazie Raffaella
Seguendo l’Energeticlub ormai da anni, praticamente dall’inizio non sono concetti nuovi, ma è un po’ un riassunto e un condensato di ciò che abbiamo imparato in questi anni.
Grazie, perché proprio per le ragioni che hai scritto ci dimentichiamo spesso queste cose e cadiamo nello scoraggiamento e nello sconforto.
Grazie, grazie ancora per avercelo ricordato.
❤❤❤❤❤
Raffaella Menolfi
Grazie Mariella,
Un abbraccio
Massimo
Salve, vorrei sottoporre il mio caso, dopo un incidente stradale grave, con coma e arresto cardiaco, vidi il mio corpo dal soffitto della stanza della rianimazione, è possibile che la mia anima abbia lasciato il mio corpo e sostituita da un altra , considerato anche il fatto che in seguito sono cambiate radicalmente le mie abitudini le mie conoscenze a livello di studio i miei affetti e l’azzeramento dei miei ricordi precedenti?
Raffaella Menolfi
Buongiorno Massimo,
Grazie per aver condiviso la tua esperienza di vita.
Non posso rispondere alla tua domanda, solo dentro di te puoi trovare la risposta.
Un abbraccio
Francesco
Ciao Raffaella, ho letto con tanto interesse questo articolo. Hai parlato di un tema complesso in un modo molto chiaro e piacevole. Ti ringrazio per il tuo lavoro.
Raffaella Menolfi
Grazie mille Francesco.
Un abbraccio
Marinella Armani
buongiorno. mi piacerebbe scoprire di più. a chi devo rivolgermi esattamente?
grazie dell’ aiuto
Raffaella Menolfi
Buongiorno Marinella,
grazie per il tuo interesse
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1) Scrivere una mail a: info@energeticoach.com
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Un abbraccio
Raffaella